Gestione della Sindrome da Chilomicronemia Familiare: take home message

Nella gestione della Sindrome da Chilomicronemia Familiare (FCS) sono molto importanti le modifiche della dieta e dello stile di vita. Anche i farmaci che riducono i livelli di TG nel sangue possono contribuire alla prevenzione delle manifestazioni cliniche. 
La recente introduzione di Volanesorsen, inibitore della sintesi di apoC-3, può notevolmente migliorare gli outcome del trattamento e la qualità di vita dei pazienti

Strategie di trattamento della FCS (Sindrome da Chilomicronemia Familiare) 

Dieta e stile di vita

Ai pazienti affetti da FCS si raccomanda di seguire una dieta ipolipidica e di svolgere regolarmente attività fisica (1). 

L'aderenza ad un regime dietetico ipolipidico può migliorare le manifestazioni cliniche della FCS, però difficilmente i pazienti riescono a seguire una dieta così rigorosa, pertanto la compliance a lungo termine risulta scarsa, soprattutto nei giovani (1).

Generalmente è richiesto anche il supporto di un dietista o di un nutrizionista per il raggiungimento ed il mantenimento di un target dietetico ipolipidico (1). 

È stato osservato che l’assunzione di olii ad alto contenuto di trigliceridi a catena media, come l'olio MCT (trigliceridi a catena media), che vengono incorporati nei chilomicroni in misura inferiore rispetto agli acidi grassi a catena più lunga, può rappresentare un vantaggio nei pazienti con FCS, in particolare nei giovani e nelle gravide, che hanno un fabbisogno energetico maggiore (1).

Terapia farmacologica

I farmaci approvati dalla FDA per la riduzione della trigliceridemia comprendono: i fibrati, gli acidi grassi polinsaturi n-3 (1). 

Fibrati 
I fibrati sono in grado di ridurre del 50% i livelli di trigliceridi nel sangue e di incrementare i livelli sierici di colesterolo HDL del 20%. Il loro utilizzo è controindicato nei soggetti con insufficienza epatica o renale. I principali effetti collaterali includono una maggiore litogenicità della bile e un potenziamento degli effetti degli anticoagulanti orali (2). 

I fibrati aumentano la lipolisi e l’eliminazione delle particelle ricche di trigliceridi attivando la lipoproteina lipasi (LPL); in molti pazienti con FCS la funzione della LPL è compromessa o assente, pertanto questi soggetti non hanno una risposta adeguata alla terapia con fibrati (1). Pertanto, i fibrati hanno dimostrato un’efficacia minima o assente per questi pazienti (1). 

Acidi grassi polinsaturi n-3
Alcune evidenze indicano che gli acidi grassi ω-3 riducono la sintesi e la secrezione delle particelle di VLDL e aumentano l’eliminazione dei TG dalle particelle di VLDL e chilomicroni attraverso la sovraregolazione di enzimi quali la LPL, che è carente o scarsamente funzionale nei pazienti affetti da FCS (1,3).Gli acidi grassi ω-3 differiscono dal punto di vista meccanico dai farmaci che alterano i lipidi; questo fattore contribuisce a spiegare perché presentano meccanismi d’azione complementari quando sono somministrati in concomitanza con le statine (3). 

I casi riportati indicano che gli acidi grassi ω-3 in combinazione con altre terapie possono ridurre i livelli dei TG nei pazienti con ipertrigliceridemia, tuttavia la loro efficacia nel ridurre il numero di particelle di chilomicroni non è stata confermata da sufficenti evidenze scientifiche (1,3). 

Statine 
Le statine, che inibiscono la 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzima A reduttasi (HMG-CoA reduttasi), non hanno un effetto terapeutico sostanziale nei pazienti con FCS, dal momento che questi individui non presentano di solito livelli eccessivamente elevati di LDL. Tuttavia, è stato dimostrato che le statine aumentano il catabolismo dei chilomicroni remnant (1). 

FOCUS ON: Volanesorsen, un oligonucleotide antisenso per la FCS

Volanesorsen, un inibitore della sintesi di apoC-3 si è dimostrato efficace nella riduzione dei livelli di trigliceridi nei pazienti con FCS (4). 
Nello studio APPROACH, Volanesorsen, in pazienti con FCS, ha ridotto significativamente i livelli di trigliceridemia del 77% a 3 mesi e del 53% e 40% rispettivamente a 6 e 12 mesi (Figura 1) (5). 

Figura 1. Variazione dei livelli di TG durante il periodo di studio [Riprodotta da (5)].

Nello studio ReFOCUS è stato evidenziato che un trattamento con Volanesorsen è in grado di ridurre il burden associato alla FCS, migliorando diversi aspetti della qualità della vita, inclusi sintomi cognitivi, fisici ed emotivi (4). 

Bibliografia 
  1. Brahm AJ et al. Chylomicronaemia-current diagnosis and future therapies. Nat Rev Endocrinol 2015; 11:352–362. 
  2. Leaf DA. Chylomicronemia and the Chylomicronemia Syndrome: A Practical Approach to Management. The American Journal of Medicine 2008; 121:10-12.
  3. Bays HE et al. Prescription omega-3 fatty acids and their lipid effects: physiologic mechanisms of action and clinical implications. Expert Rev Cardiovasc Ther. 2008;6(3):391-409.
  4. Arca M et al. The effect of volanesorsen treatment on the burden associated with familial chylomicronemia syndrome: the results of the ReFOCUS study. Expert Review of Cardiovascular Therapy 2018; 16(7):537-546.
  5. Witztum JL et al. Volanesorsen and Triglyceride Levels in Familial Chylomicronemia Syndrome. N Engl J Med. 2019; 381(6):531-542.