Il microbiota intestinale: una silenziosa (e operosa) maggioranza

Il microbiota presente nell’organismo umano (flora batterica) è costituito da una biomassa pari a circa 1014 cellule procariotiche che colonizza praticamente ogni area del corpo umano in  contatto con l’ambiente esterno (cute, vie aeree, apparato gastroenterico, apparato urogenitale).
La prevalenza di questa flora è assolutamente preponderante: basti dire che nell’uomo le cellule batteriche sono 10 volte più numerose di quelle strutturali dell’organismo. ll peso dell’intera massa microbiotica presente nel nostro corpo è pari a circa un chilogrammo: come il peso di altri organi vitali, quali il cuore o il rene. MetaHIT (Metagenomics of Human Intestinal Tract, un progetto finanziato dall’unione europea che ha come obiettivo principale lo studio delle associazioni tra la genetica del microbiota umano e la salute dell’uomo) ha dimostrato che il microbiota ha 150 volte più geni della specie umana che lo ospita. In sostanza, non siamo individui, ma piuttosto una comunità altamente diversificata e coevoluta di specie conviventi.
La quota  maggiore di tale biomassa (>70% di tutti i microbi dell’organismo) è presente a livello  gastrointestinale (microbiota intestinale).
Nell’intestino dell’uomo sono due gli enterotipi batterici prevalenti:  i Bacteroidetes (Gram-negativi) e i Firmicutes (Gram-positivi), che comprendono lattobacilli, bifidobatteri, clostridia e bacilli.

Figura 1. Cross Talk tra ospite e microbiota intestinale

Le funzioni del microbiota intestinale sono molteplici: la flora batterica contribuisce a modulare la motilità,  le funzioni secretorie intestinali, la permeabilità della barriera mucosa, la risposta immunitaria (1). In particolare, sembra che il microbiota svolga una funzione di “educazione immunologica” nel bambino che contribuisce a plasmare il sistema immunologico innato. Il cross-talk tra batteri e sistema immunologico (Figura 1) non è però limitato ai primi mesi, ma dura tutta la vita: i batteri mutualisti (saprofiti, commensali) attivano anche il sistema immune acquisito tramite specifici recettori chiamati pathogen related receptors. (2).


Bibliografia

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N.1/2014 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale

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