La Malattia da Reflusso GastroEsofageo (MRGE) è una condizione clinica che influisce negativamente sulla qualità della vita dei pazienti. Questa patologia è piuttosto diffusa nei paesi occidentali e, in particolare, in Europa la sua prevalenza oscilla tra il 10 e il 20% della popolazione. La MRGE è caratterizzata da sintomi tipici, tra cui la pirosi, il rigurgito e sintomi extraesofagei come tosse cronica, dolore alla gola, laringofaringite e asma, e sintomi atipici come il dolore toracico. In particolare, il reflusso laringofaringeo (RLF) rientra tra i disturbi extraesofagei della MRGE ed è stato recentemente riconosciuto come nuova entità nosologica.
A causa della varietà dei sintomi associati alla MRGE, la diagnosi è a volte complessa con conseguente difficoltà ad identificare la strategia di management del paziente più adeguata. Dal punto di vista diagnostico, dato che i sintomi da MRGE non sono necessariamente accompagnati da manifestazioni endoscopiche, l’esofagogastroduodenoscopia (EGDS) non risulta essere sempre la scelta appropriata, così come il Proton Pump Inhibitor (PPI) test non è sempre affidabile. Di conseguenza, si sta sempre più affermando come test diagnostico alternativo e validato l’utilizzo di questionari autosomministrati quali il Gastroesophageal reflux disease Impact Scale (GIS) e il Reflux Symptoms Index (RSI). Entrambi i questionari sono veloci, riproducibili, economici, autosomministrabili e utilizzabili quotidianamente, offrendo così il vantaggio di rendere più strutturata e misurabile la valutazione dei sintomi e dei disturbi dei pazienti; il questionario RSI comprende una serie di domande specifiche che permettono di distinguere tra RLF e RGE.
La pubblicazione “Reflusso gastroesofageo e reflusso laringofaringeo: gestione nella real life” è il risultato di una Survey condotta in 33 Centri di gastroenterologia attraverso la raccolta di Osservazioni e Diari.
Le schede di osservazione contenevano i questionari GIS e RSI, insieme ad una serie di domande volte alla valutazione dei sintomi, delle terapie pregresse, e delle terapie prescritte. I diari, contenenti il questionario RSI, erano strutturati per la rilevazione settimanale dei sintomi per 1 mese dalla consegna.
L’analisi delle 1325 schede restituite e dei 738 diari compilati dai pazienti ha messo in evidenza come i questionari GIS e RSI siano dei validi strumenti per la diagnosi differenziale di RLF e RGE, consentendo così l’identificazione di un adeguato approccio terapeutico. L’analisi ha rilevato che il 42% dei pazienti al momento dell’osservazione mostrava un valore RSI>13, considerato patologico e indicativo di probabile diagnosi di RLF. In aggiunta, è stato evidenziato come il 23,2% dei pazienti con diagnosi di RGE già nota mostravano punteggi RSI che potevano indicare una probabile diagnosi di RLF. Gli inibitori di pompa protonica (PPI) sono risultati essere la classe di farmaci più prescritta in monoterapia (78%) mentre la combinazione PPI + Antireflusso costituiva la terapia “add-on” più frequentemente utilizzata (51%) rispetto alle associazioni con altri farmaci (antiacidi, procinetici, antiH2).
L’osservazione e le evidenze emerse dall’uso dei questionari strutturati hanno permesso di riconsiderare le terapie: si è osservato un decremento dell’utilizzo di PPI in monoterapia e un incremento di impiego di dispositivi medici (DM) antireflusso, in monoterapia o in “add-on” ai PPI; tra i DM sono risultati utilizzati soprattutto protettori mucosali di seconda generazione contenenti alginato di magnesio e E-gastryal, ed indicati sia per il RGE che per il RLF.
L’efficacia di queste strategie di trattamento trovava riscontro nella valutazione dei diari riconsegnati: il punteggio RSI si riduceva significativamente dopo la prima settimana e la riduzione dei sintomi aumentava fino alla 4 settimana.
In conclusione, questa survey ha mostrato che mediante l’utilizzo dei questionari GIS e RSI, il medico ha la possibilità di inquadrare con ancora maggiore accuratezza i sintomi riferiti e valutare la più adeguata opzione terapeutica sia per i pazienti di nuova diagnosi sia per i pazienti in trattamento che richiedono un maggior controllo della sintomatologia.