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La malattia emorroidaria: classificazione e trattamento Le emorroidi sono una patologia molto diffusa nella popolazione, che peraltro viene spesso sottovalutata o non affrontata dai pazienti, per un infondato senso di vergogna ed imbarazzo; va ricordato comunque che questa patologia, soprattutto nelle fasi avanzate, è causa di notevole dolore e fastidio, nonché talvolta di importante disabilità. Le emorroidi interne originano al di sotto di una linea virtuale situata a livello del tessuto che riveste la parte finale dell'intestino retto, detta linea dentata, e sono più difficilmente diagnosticabili, mentre le emorroidi esterne originano al di sopra della linea dentata e si osservano agevolmente mediante un’ispezione della regione anale (1). La classificazione delle emorroidi viene riportata nella tabella 1.
Le emorroidi in alcuni casi non danno luogo a sintomi evidenti, ma generalmente sono associate a un tipico quadro caratterizzato da senso di peso nella regione anale, prurito, e dolore o fastidio durante e dopo la defecazione; talora possono aversi proctorragie. Le complicanze della patologia emorroidaria comprendono processi flebitici locali, anemia (in caso di emorragie ripetute e rilevanti) e alterazioni anatomiche del plesso emorroidario (prolasso o strozzamento) (2).
I consigli comportamentali utili da impartire al paziente con emorroidi comprendono i seguenti: - Curare l’igiene ano-rettale - Evitare la stipsi - Fare esercizio fisico in modo regolare - Evitare biancheria troppo stretta - Evitare l’aumento della pressione addominale - Abolire il fumo di sigaretta - Bere molta acqua - Aumentare il consumo di fibre
La terapia farmacologica locale o sistemica può essere spesso utile per alleviare i sintomi e aiutare il rientro spontaneo delle emorroidi nella loro sede naturale (3). Qualora la terapia medica delle emorroidi non risulti più sufficiente a tenere sotto controllo la sintomatologia emorroidaria, è necessario sottoporsi all’intervento chirurgico, in particolare per quelle di III o IV grado. Per la cura delle emorroidi esistono oggi diversi tipi di interventi, tra cui legatura elastica, scleroterapia e coagulazione all’infrarosso, emorroidectomia, mucoprolassectomia con suturatrice meccanica, legatura delle arterie emorroidarie superiori , crioterapia. La settimana che precede l’intervento chirurgico, il paziente dovrà sospendere l’eventuale utilizzo di farmaci come l’acido acetilsalicilico, che aumentano il sanguinamento e possono quindi ostacolare la procedura e rallentare la guarigione. Prima dell’intervento, inoltre, occorre effettuare una preparazione intestinale, consistente in dieta priva di scorie per 2-3 giorni e clistere evacuativo la sera prima del ricovero. La maggior parte degli interventi viene effettuata in regime di day-hospital o in ambito ambulatoriale, con il paziente sottoposto ad anestesia regionale o locale, il che gli consente di tornare abbastanza rapidamente alle proprie attività. Nei mesi successivi all’intervento, è fondamentale, per prevenire una recidiva delle emorroidi, continuare a seguire una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita, che assicurino il mantenimento della giusta regolarità intestinale. Infine, sottoporsi a controlli periodici col proprio medico o con il proctologo, sarà d’aiuto nel tenere sotto controllo eventuali nuovi episodi (4). ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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