TROMBOFLEBITE SUPERFICIALE (TVS)
INTRODUZIONE
La tromboflebite superficiale: diffusione e incidenza
La tromboflebite superficiale è una condizione molto comune caratterizzata da infiammazione di una vena superficiale associata alla presenza di un trombo nel lume. Tipicamente, la tromboflebite si verifica a livello delle gambe, ma può presentarsi anche in altre sedi (1). La TVS è un problema di salute pubblica molto comune nella popolazione occidentale: la prevalenza varia dal 3% all’11%, l’incidenza non è mai stata stimata con precisione ma è notevolmente più elevata della Trombosi Venosa Profonda (TVP) (1-2 nuovi casi/1000 abitanti/anno) e dell’embolia polmonare (EP) (2).
I fattori di rischio e il profilo tipico del paziente
I fattori di rischio per la TVS comprendono: varici, gravidanza, stati post-operatori, immobilizzazione, neoplasie maligne, malattie autoimmunitarie, obesità, traumi, uso di contraccettivi orali o di terapie ormonali, precedenti episodi di Trombo Embolismo Venoso (TEV), uso di Catetere Venoso Centrale (CVC), infusione di soluzioni ipertoniche o sostanze endoteliolesive (1).
CASO CLINICO 1
La paziente, A.L., è una donna di 56 anni, impiegata, obesa e con una storia positiva per un precedente episodio di trombosi venosa.
Presentazione
La paziente si rivolge al proprio Medico curante lamentando la comparsa, da circa due giorni, di dolore, senso di pesantezza, bruciore, edema e parestesia (formicolii) a livello dell’arto inferiore destro (area poplitea). All’esame obiettivo il Medico riscontra la presenza di varici superficiali e di segni locali di flebopatia superficiale nell’area interessata. La cute dell’area interessata appare, infatti, arrossata, calda, gonfia ed estremamente dolente; alla palpazione si apprezza, peraltro, la presenza di un cordone sottocutaneo dolente (Figura 1).
Su base prettamente clinica viene posta, pertanto, diagnosi di tromboflebite superficiale.
Figura1.
Edema ed eritema in sede poplitea.
Trattamento
Il Medico prescrive l’ecocolordoppler degli arti inferiori.
L’effettuazione dell’ecocolordoppler in tali casi si rende necessaria per tre motivi: confermare la diagnosi (diagnosi differenziale con cellulite, erisipela, linfangite, nelle quali gli assi venosi sono pervi e comprimibili); stabilire l’estensione della trombosi; escludere una concomitante trombosi venosa profonda. Fondamentale è la ricerca dell’interessamento delle giunzioni safeno-femorale e safeno-poplitea, che rappresentano le eventuali maggiori porte di ingresso al sistema venoso profondo (1).
In attesa del referto dell’esame strumentale, il Medico prescrive un regime terapeutico con Fondaparinux 2.5 mg/die e Glicosaminoglicanopolisolfato per uso topico, con effetto antinfiammatorio, antiedematoso, antitrombotico e anticoagulante (Hirudoid 40.000 U.I. crema), 1 applicazione/die x 5 gg spalmando la crema su tutta l’area cutanea interessata ed anche intorno ad essa, e coprendo con garza di cotone e bendaggio elastocompressivo.
Prescrive anche un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) da assumere solo nel caso in cui il dolore fosse particolarmente fastidioso o intenso.
Consiglia alla paziente una deambulazione normale, per favorire lo scarico del circolo venoso profondo.
Follow-up a 5 giorni
Dopo 5 giorni di trattamento la paziente torna a visita di controllo riferendo la completa risoluzione dei sintomi e segni locali (Figura 2). Viene consigliato di proseguire la terapia con Fondaparinux 2.5 mg fino all’esecuzione dell’ecocolordoppler. Se l’indagine confermerà (come probabile) la TVS, la terapia con Fondaparinux dovrà essere continuata per 45 giorni. Viene consigliata inoltre la calza elastica e la prosecuzione a lungo termine delle applicazioni due volte al giorno del glicosaminoglicanopolisolfato topico.
FIGURA 2.
Scomparsa dei segni di infiammazione acuta dopo 5 giorni di trattamento.
DISCUSSIONE
Indicazioni ed evidenze dell’impiego di Hirudoid nel trattamento della malattia venosa
Hirudoid ha evidenziato molteplici attività che si integrano tra di loro (3):
Hirudoid, inoltre, ha dimostrato di possedere una capacità di penetrazione percuta-nea superiore a quella dell’eparina topica (5) determinando un’efficace risoluzione del trombo (4) con una rapida risoluzione dei segni e sintomi locali (6) (dolore, pesantezza, bruciore, edema e parestesia) (3).
Tra l’altro, Hirudoid aumenta in modo significativo i livelli totali e liberi dell’inibitore della via del fattore tissutale (TFPI), una sostanza endogena con proprietà anticoagulante e antinfiammatoria e ciò, in aggiunta alle proprietà prima elencate, contribuisce alla sua utilità nella prevenzione e nella terapia delle tromboflebiti superficiali (7).
N. 2/2018 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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INTRODUZIONE
La tromboflebite superficiale: diffusione e incidenza
La tromboflebite superficiale è una condizione molto comune caratterizzata da infiammazione di una vena superficiale associata alla presenza di un trombo nel lume. Tipicamente, la tromboflebite si verifica a livello delle gambe, ma può presentarsi anche in altre sedi (1). La TVS è un problema di salute pubblica molto comune nella popolazione occidentale: la prevalenza varia dal 3% all’11%, l’incidenza non è mai stata stimata con precisione ma è notevolmente più elevata della Trombosi Venosa Profonda (TVP) (1-2 nuovi casi/1000 abitanti/anno) e dell’embolia polmonare (EP) (2).
I fattori di rischio e il profilo tipico del paziente
I fattori di rischio per la TVS comprendono: varici, gravidanza, stati post-operatori, immobilizzazione, neoplasie maligne, malattie autoimmunitarie, obesità, traumi, uso di contraccettivi orali o di terapie ormonali, precedenti episodi di Trombo Embolismo Venoso (TEV), uso di Catetere Venoso Centrale (CVC), infusione di soluzioni ipertoniche o sostanze endoteliolesive (1).
CASO CLINICO 1
La paziente, A.L., è una donna di 56 anni, impiegata, obesa e con una storia positiva per un precedente episodio di trombosi venosa.
Presentazione
La paziente si rivolge al proprio Medico curante lamentando la comparsa, da circa due giorni, di dolore, senso di pesantezza, bruciore, edema e parestesia (formicolii) a livello dell’arto inferiore destro (area poplitea). All’esame obiettivo il Medico riscontra la presenza di varici superficiali e di segni locali di flebopatia superficiale nell’area interessata. La cute dell’area interessata appare, infatti, arrossata, calda, gonfia ed estremamente dolente; alla palpazione si apprezza, peraltro, la presenza di un cordone sottocutaneo dolente (Figura 1).
Su base prettamente clinica viene posta, pertanto, diagnosi di tromboflebite superficiale.
Figura1.
Edema ed eritema in sede poplitea.
Trattamento
Il Medico prescrive l’ecocolordoppler degli arti inferiori.
L’effettuazione dell’ecocolordoppler in tali casi si rende necessaria per tre motivi: confermare la diagnosi (diagnosi differenziale con cellulite, erisipela, linfangite, nelle quali gli assi venosi sono pervi e comprimibili); stabilire l’estensione della trombosi; escludere una concomitante trombosi venosa profonda. Fondamentale è la ricerca dell’interessamento delle giunzioni safeno-femorale e safeno-poplitea, che rappresentano le eventuali maggiori porte di ingresso al sistema venoso profondo (1).
In attesa del referto dell’esame strumentale, il Medico prescrive un regime terapeutico con Fondaparinux 2.5 mg/die e Glicosaminoglicanopolisolfato per uso topico, con effetto antinfiammatorio, antiedematoso, antitrombotico e anticoagulante (Hirudoid 40.000 U.I. crema), 1 applicazione/die x 5 gg spalmando la crema su tutta l’area cutanea interessata ed anche intorno ad essa, e coprendo con garza di cotone e bendaggio elastocompressivo.
Prescrive anche un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) da assumere solo nel caso in cui il dolore fosse particolarmente fastidioso o intenso.
Consiglia alla paziente una deambulazione normale, per favorire lo scarico del circolo venoso profondo.
Follow-up a 5 giorni
Dopo 5 giorni di trattamento la paziente torna a visita di controllo riferendo la completa risoluzione dei sintomi e segni locali (Figura 2). Viene consigliato di proseguire la terapia con Fondaparinux 2.5 mg fino all’esecuzione dell’ecocolordoppler. Se l’indagine confermerà (come probabile) la TVS, la terapia con Fondaparinux dovrà essere continuata per 45 giorni. Viene consigliata inoltre la calza elastica e la prosecuzione a lungo termine delle applicazioni due volte al giorno del glicosaminoglicanopolisolfato topico.
FIGURA 2.
Scomparsa dei segni di infiammazione acuta dopo 5 giorni di trattamento.
DISCUSSIONE
Indicazioni ed evidenze dell’impiego di Hirudoid nel trattamento della malattia venosa
Hirudoid ha evidenziato molteplici attività che si integrano tra di loro (3):
Hirudoid, inoltre, ha dimostrato di possedere una capacità di penetrazione percuta-nea superiore a quella dell’eparina topica (5) determinando un’efficace risoluzione del trombo (4) con una rapida risoluzione dei segni e sintomi locali (6) (dolore, pesantezza, bruciore, edema e parestesia) (3).
Tra l’altro, Hirudoid aumenta in modo significativo i livelli totali e liberi dell’inibitore della via del fattore tissutale (TFPI), una sostanza endogena con proprietà anticoagulante e antinfiammatoria e ciò, in aggiunta alle proprietà prima elencate, contribuisce alla sua utilità nella prevenzione e nella terapia delle tromboflebiti superficiali (7).