Dopo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), anche la Società Italiana di Pediatria (SIP) lancia un allarme sull’epidemia che sta interessando soprattutto neonati e lattanti non vaccinati: dall’inizio di quest’anno sono già 3 i decessi segnalati e i ricoveri appaiono aumentati dell’800% rispetto all’anno scorso.
La pertosse è una malattia fortemente contagiosa del tratto respiratorio superiore causata dal batterio Bordetella pertussis1.
La malattia si caratterizza per la severità della tosse, insistente e debilitante1.
Bordetella pertussis può causare complicanze serie e potenzialmente fatali, specialmente nei primi mesi di vita e nei neonati3,4; in tale fascia d’età la mortalità è circa l’1-1,5%4.
La vaccinazione delle donne contro la pertosse durante il 2° e 3° mese di gravidanza è altamente efficace e sicura e consente di proteggere i bambini ancora troppo piccoli da poter essere vaccinati4.
Nel corso del 2023 e fino ad aprile 2024 l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha segnalato circa 60.000 casi di pertosse in tutta Europa.
Sono stati segnalati 110 casi di pertosse, con oltre 15 ricoveri in terapia intensiva di piccoli lattanti e neonati e 3 neonati deceduti; la maggior parte dei casi di pertosse è stata registrata in Lazio, Campania e Sicilia.
Si è osservato un aumento dell’800% dei ricoveri per pertosse rispetto al 2022 e 2023, di cui in gran parte si trattava di lattanti e neonati non vaccinati d’età <4 mesi; il 95% delle madri di questi bambini non si era vaccinata e l’80% di esse non era informata della disponibilità della vaccinazione prenatale.
Per contrastare efficacemente la diffusione della pertosse è fondamentale assicurare un’elevata copertura vaccinale nella popolazione. Il vaccino anti-pertosse conferisce un’immunità transitoria, che diventa quindi meno efficiente nel tempo. Pertanto, oltre alla vaccinazione in gravidanza, è importante seguire tutti i richiami previsti dal calendario vaccinale per età: 3 dosi nel 1° anno di vita con l’esavalente, a seguire un richiamo al 6° anno ed un ulteriore richiamo tra i 12 e i 18 anni e poi ogni 10 anni.