Il controllo dei livelli pressori nel paziente iperteso è di importanza fondamentale ai fini della riduzione dei tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia, il successo della gestione dell’ipertensione è fortemente condizionato dal grado di aderenza del paziente a quanto viene consigliato dal Medico (Figura 1) (1,2).
È stato infatti dimostrato che, sebbene la gestione attuale dell’ipertensione sia considerevolmente migliore rispetto al passato, la scarsa aderenza rimane un rilevante problema tra i pazienti ipertesi (1).
Figura 1. Il successo della gestione dell’ipertensione è fortemente condizionato dal grado di aderenza del paziente a quanto viene consigliato dal Medico |
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L’ipertensione arteriosa è infatti una patologia cronica, a lungo pauci-asintomatica, con complicanze evidenti solo dopo una lunga fase di quiescenza della sintomatologia clinica. La percezione della malattia e della gravità delle sue complicanze da parte del paziente è pertanto spesso scarsa e, di conseguenza, l’aderenza del paziente alla gestione consigliata dal Medico è spesso inadeguata (3). Nella pratica clinica la percentuale di pazienti “goodcomplier”, cioè con un buon livello di aderenza, spesso risulta molto inferiore rispetto a quella dei trial clinici (4). La ridotta aderenza si sviluppa abbastanza rapidamente dopo l’inizio della gestione, tanto che una scarsa aderenza viene riscontrata in circa il 30% dei soggetti dopo 6 mesi e in circa il 50% dopo 1 anno (5).
L’aderenza è particolarmente difficile da ottenere nei pazienti anziani per numerose ragioni, tra cui sono state segnalate in particolare:
- un frequentemente scarso livello economico e culturale;
- un inadeguato supporto sociale;
- la comune presenza di deficit cognitivi o disturbi psico-affettivi;
- le difficoltà relazionali tra paziente e personale professionale addetto alla cura (6).
Una ulteriore problematica che rende la gestione dell’ipertensione complessa, specie nell’anziano, è la frequente presenza di polipatologia, (7). Con l’aumentare dell’età si osserva infatti un aumento della percentuale di persone affette da due o più patologie; dopo i 75 anni più della metà degli anziani presenta due patologie croniche contemporaneamente, tra cui quella complessivamente più frequente è proprio l’ipertensione arteriosa (2).
Esistono peraltro anche fattori che possono favorire l’aderenza e quindi indirettamente la gestione dell’ipertensione arteriosa. Un recente studio che ha valutato i predittori di aderenza in una coorte di soggetti anziani ha stabilito che le donne, specialmente se coniugate, presentano in generale la migliore aderenza, mentre all’opposto i soggetti con concomitante depressione sono quelli con la peggiore aderenza ai consigli del Medico (6).
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