![]() |
||||
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|
![]() |
||||
![]() |
Gli stati irritativo-infiammatori del cavo orofaringeo: Il "mal di gola", termine che indica dolore, irritazione, sensazione di bruciore (1), rappresenta il sintomo principale che caratterizza gli stati irritativo-infiammatori del cavo orofaringeo. Si tratta di un disturbo molto comune, che colpisce adulti e bambini e che pur essendo classicamente associato alla stagione invernale, in realtà si manifesta in tutti i periodi dell’anno (2). La mucosa del cavo orofaringeo si presenta congesta ed eritematosa e le tonsille possono essere ipertrofiche ed eventualmente presentare placche biancastre; è possibile inoltre evidenziare un ingrossamento dei linfonodi laterocervicali. Il tipo di sintomatologia dolorosa e il quadro clinico peraltro possono variare a seconda della causa di base. Per la maggior parte i “mal di gola” sono di origine virale. Il virus del raffreddore comune e il virus influenzale rappresentano gli agenti causali più comuni. Meno frequente è l’eziologia batterica (prevalentemente provocata da streptococchi e stafilococchi). L’irritazione del cavo orale può essere, inoltre, causata da reazioni allergiche (ad animali domestici, polvere, pollini) o da stimoli irritativi ambientali (anche l’eccessiva secchezza dell’aria inspirata può indurre uno stato irritativo orofaringeo) (1). Una o più di queste cause possono determinare una reazione infiammatoria che si manifesterà con edema e ingrossamento delle tonsille (che possono presentare anche placche biancastre o pus) e congestione della mucosa di bocca e faringe. I sintomi a cui accennavamo sopra (dolore spontaneo o alla deglutizione, sensazione di bruciore, gola secca, tosse) sono la diretta conseguenza di questa reazione e sono spesso accompagnati da segni a carico di altri organi (nausea, cefalea) o da sintomi aspecifici (febbre, dolori muscolari) (1,3).
I fattori causali degli stati irritativo-infiammatori orofaringei innescano una serie di processi biochimici, immunologici e vascolari che culminano con una “reazione infiammatoria” locale. Questi processi (tra cui: migrazione di cellule, aumento di permeabilità capillare, rilascio di sostanze vasoattive) rappresentano meccanismi difensivi in risposta ad un processo irritativo primario e possono comportare un danno tissutale (2). Come abbiamo già accennato, la reazione infiammatoria del cavo orofaringeo, che determina l’edema locale, l’essudazione plasmatica (dovuta ad un aumento della permeabilità capillare) e l’infiltrazione cellulare, può manifestarsi sia nei mesi invernali sia in quelli estivi (2), con il corredo dei classici sintomi e segni clinici tra cui, primi fra tutti, dolore ed irritazione della mucosa.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
|