Un efficace trattamento della candidosi vulvovaginale, ben tollerato anche in gravidanza: metronidazolo-clotrimazolo in associazione per uso topico

La candidosi vulvovaginale o vulvovaginite da Candida (VVC) è una patologia largamente diffusa; gli studi epidemiologici dimostrano infatti che il 70-75% delle donne in età fertile presenta almeno un episodio di candidosi vaginale e il 40-50% va incontro ad almeno una recidiva (1). La maggior parte degli episodi sintomatici di VVC, sebbene un numero crescente di evidenze indichi un ruolo emergente di specie come Candida glabrata e Candida tropicalis, è causata da Candida albicans. Tale fungo dimorfo opportunistico, che può essere identificato anche in circa un terzo delle donne asintomatiche, si può trovare nell'organismo in due fasi fenotipiche: blastospore rotondeggianti, responsabili della trasmissione e diffusione della colonizzazione asintomatica, e ife, in grado di invadere i tessuti (Figura 1) (2, 3). Il passaggio del fungo dalla forma di blastospora a quella di ifa (switching fenotipico) causa la comparsa della sintomatologia.

Figura 1. Colorazione di Gram di Candida albicans, che mostra pseudoife e blastospore. (Tratta Ramsay et al. Trends in Urology Gynaecology & Sexual Health November/December 2009).

 

Un aumento della frequenza di VVC si osserva nella gestante; la gravidanza, infatti, è un fattore di rischio per tale patologia a causa dell’aumentato livello di estrogeni e del maggiore contenuto nelle secrezioni vaginali di glicogeno, che rappresenta una fonte di carbonio necessaria per la crescita della candida e la sua germinazione. Gli estrogeni accelerano la formazione di pseudoife (4).

I risultati del trattamento della VVC con antimicotici orali non sempre sono soddisfacenti, oltre ad essere gravati dal rischio di effetti indesiderati. La scelta terapeutica dovrebbe quindi essere orientata su una terapia topica, con maggiore tollerabilità e minori effetti indesiderati rispetto a quella orale.

L’associazione per uso topico di metronidazolo (nitroimidazolico ad ampio spettro di azione antiprotozoaria e antimicrobica) e clotrimazolo (imidazolico ad ampio spettro di azione antimicotica, particolarmente efficace nel trattamento topico delle candidiasi) è sia efficace su un ampio spettro di patogeni, sia caratterizzata da un favorevole profilo di tollerabilità. Per quanto riguarda l’efficacia terapeutica nelle VVC, in uno studio condotto su 33 donne il trattamento della durata di 6 giorni con metronidazolo-clotrimazolo (ovuli e soluzione vaginale) ha prodotto una marcata riduzione o la risoluzione della sintomatologia della VVC in 27 pazienti (81,8%). In particolare, in 10 pazienti (30,3%) è stata osservata la guarigione completa, con assenza di recidive nel follow-up a 6 mesi, e in 17 pazienti (51,5%) è stata ottenuta la risoluzione della sintomatologia, in assenza di recidive, prolungando il trattamento a dosaggi ridotti (5).

L’associazione topica metronidazolo-clotrimazolo potrebbe, dunque, svolgere un ruolo non solo nel trattamento, ma anche nella riduzione del rischio di recidive della VVC, in quanto consente di neutralizzare l’agente patogeno senza modificare il contenuto in lattobacilli del microbiota vaginale, che ostacolano la colonizzazione della Candida dal serbatoio rettale. Inoltre, studi in vitro hanno dimostrato che tale associazione è in grado di inibire lo switching fenotipico del fungo.

Il favorevole profilo di tollerabilità dell’associazione topica metronidazolo-clotrimazolo ne consente l’impiego anche nella donna in gravidanza. A tale riguardo, un recente studio su 2.829 gestanti ha dimostrato l’assenza di associazione tra il trattamento con metronidazolo durante la gravidanza e parto pretermine, basso peso del neonato e anomalie congenite, mentre i risultati di un altro studio suggeriscono un ruolo protettivo del clotrimazolo per quanto riguarda il rischio di parto pre-termine (5).


Bibliografia

1. Ramsay S, Astill N, Shankland G et al. Practical management of recurrent vulvovaginal candidiasis. Trends in Urology Gynaecology & Sexual Health November/December 2009.
2. van Schalkwyk J et al. Vulvovaginitis: Screening for and Management of Trichomoniasis, Vulvovaginal Candidiasis, and Bacterial Vaginosis. J Obstet Gynaecol Can 2015;37(3):266–274.
3. Andreoni S. Patogenicità di Candida albicans e di altri lieviti. Caleidoscopio italiano- Anno 15-N. 108-1987.
4. Ciudad-Reynaud A. Infecciones vaginales por cándida: diagnóstico y tratamiento. Rev Per Ginecol Obstet. 2007;53:159-166.
5. Tavassoli K., Mattana P. L’attualità del trattamento topico delle infezioni vaginali con l’associazione metronidazolo-clotrimazolo. MINERVA GINECOL 2013;65.

 

 

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N. 4/2016 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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