Microbiota, disbiosi e probiotici
Il microbiota, ovvero la flora batterica presente nel lume intestinale, è composto da migliaia di ceppi batterici diversi (Del Piano M et al. Cibus, 2005; 1(1):23-30).
L’equilibrio dell’ecosistema batterico intestinale è responsabile del mantenimento di diverse funzioni (metaboliche, antimicrobiche, trofiche, immunologiche, ecc.) e contribuisce al benessere dell’intestino e dell’intero organismo. Si comprende quindi come l’alterazione del microbiota intestinale (disbiosi) dovuta a diverse cause (antibioticoterapia, alterata peristalsi, squilibri alimentari, stress, ecc.) possa contribuire alla patogenesi di numerose patologie.
La disbiosi, infatti, rappresenta uno dei fattori patogenetici di enteriti infettive e colonpatie funzionali, come la sindrome dell’intestino irritabile caratterizzata da dolore, gonfiore e alterazioni dell’alvo (stipsi, diarrea). Diversi studi hanno dimostrato che l’alterazione dell’ecosistema batterico intestinale contribuisce anche alla patogenesi di altre malattie di natura allergica, immunitaria, metabolica (Prakash S et al. Biologics: Targets and Therapy 2011; 5:71-86).
I probiotici sono microorganismi viventi in grado, quando somministrati per os, di resistere ai succhi gastrici, pancreatici e biliari e di raggiungere l’intestino umano. I probiotici esercitano molti effetti benefici sull’organismo umano in relazione al numero di cellule batteriche vitali che colonizzano l’intestino, ristabilendo l’equilibrio della flora batterica (Del Piano M et al. J Clin Gastroenterol. 2010; 44:S42-S46) alterata da squilibri alimentari, terapie antibiotiche, stipsi, cattiva digestione e sindrome dell’intestino irritabile.
Focus sui probiotici: il Bifidobacterium breve (DSM 16604)
Il Bifidobacterium breve BR03 (DSM 16604) è un probiotico di origine umana, che somministrato per os, instaura con l’ospite una relazione mutualistica determinando molteplici effetti benefici sull’ospite stesso.
Il BR03 è utile nel trattamento della diarrea, dei disturbi intestinali e della cattiva digestione. In caso di terapia antibiotica, il suo impiego contribuisce a ripristinare la flora batterica intestinale. È un ottimo coadiuvante nel trattamento dei sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (SII), quali gonfiore e flatulenza e rappresenta il probiotico di prima scelta in caso di costipazione e ridotta peristalsi.
Una preparazione attiva di probiotici contenente Bifidobacterium breve, somministrata per 4 settimane ad un gruppo di pazienti con Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII) ha migliorato significativamente il dolore addominale e gli altri sintomi della SII, già a partire dalle prime due settimane. Inoltre, gli effetti positivi sono stati confermati al termine del trattamento (Figura 1) (Saggioro A. J Clin Gastroenterol 2004; 38:S104-S106).
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In un’altra ricerca, l’impiego di Bifidobacterium breve ha migliorato significativamente (p<0.001) tutti i sintomi relativi alla stipsi cronica (numero di evacuazioni settimanali, consistenza delle feci, facilità di espulsione, sensazione di svuotamento, dolore, prurito e bruciore anali, gonfiore addominale) rispetto al placebo dopo 30 giorni di trattamento (Del Piano M et al. Journal of Clinical Gastroenterology 2010; 44:S30-S34).
Come già accennato, l’impiego di Bifidobacterium breve è utile in caso di diarrea, disturbi intestinali e cattiva digestione (www.probiotic.org), oltre che nel ripristino della flora batterica intestinale in caso di antibioticoterapia (C. Moubareck et al. J Antimicrob Chemoter 38-44: Jan 2005).
In un’interessante ricerca di recente pubblicazione (Braga DT. Am J Clin Nutr 2011; 93:81–6) una supplementazione orale a base di B. breve e L. casei ha ridotto l’incidenza di enterocolite necrotizzante nei neonati pretermine, a conferma dei significativi effetti positivi di questo probiotico nella fisiopatologia intestinale.
Prebiotici: i Frutto-Oligosaccaridi, fibre prebiotiche selezionate
I Frutto-Oligosaccaridi (FOS) sono fibre che non vengono digerite dall’organismo umano e che, assunte per os, costituiscono un fattore nutritivo per i probiotici di cui favoriscono la moltiplicazione.
I FOS, digeriti e fermentati dai probiotici, danno origine ad alcune sostanze, tra cui acidi grassi a corta catena che svolgono numerose funzioni.
• Acetato: fonte energetica per alcuni parenchimi organici (cuore, reni, muscoli e cervello)
• Propionato: precursore della neoglucogenesi e soppressore della sintesi colesterolo
• Butirrato: fonte energetica preferenziale dell’epitelio intestinale, regolatore della crescita e della differenziazione delle cellule epiteliali.
I FOS vengono fermentati preferenzialmente dai bifidobatteri (probiotici) che si moltiplicano così a spese di altri batteri (batterioidi, clostridi e coliformi) (Gibson GR. J Nutr 1995; 125:1401:1412).
Il ruolo attivo dei FOS nel favorire la crescita dei microrganismi probiotici è stato dimostrato da una serie di evidenze riportate sia in modelli sperimentali che nell’uomo.
In neonati prematuri, una supplementazione orale a base di lattobacilli, bifidobatteri e FOS ha favorito la colonizzazione intestinale da parte dei bifidobatteri (Underwood MA et al. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2009 February; 48(2):216–225).
L’aggiunta di FOS ad una formula per la nutrizione enterale è in grado di prevenire in parte le alterazioni della flora intestinale indotte dalla formula medesima (Whelan K et al. J. Nutr. 135:1896–1902; 2005).
Le vitamine del gruppo B
Le vitamine del gruppo B (B1, B2 e B6), hanno molteplici funzioni e sono catalizzatori biologici indispensabili per la produzione di enzimi utili alla salute del nostro organismo, in particolare per l’intestino. |