LA BATTERIOTERAPIA IN OTORINOLARINGOIATRIA (O.R.L.): DAI PRIMI ESPERIMENTI ALLE APPLICAZIONI CLINICHE
Le infezioni costituiscono uno dei grandi capitoli della Microbiologia Clinica. Quando si parla di infezioni, si parla di “microrganismi patogeni”, microrganismi cioè che esplicano la propria azione patogena sia perché in possesso di caratteristiche di virulenza, sia perché insistono in pazienti defedati. È vero comunque che non tutti i “microrganismi” sono “agenti patogeni”. Anzi, è vero il contrario: la maggior parte delle specie batteriche con cui entriamo in contatto o che si riproducono stabilmente all’interno del nostro organismo NON è patogena. Non solo: i microrganismi “buoni”, ovvero i batteri saprofiti, possono essere sfruttati efficacemente in terapia per competere con le specie patogene e contrastarne la crescita, bloccando così lo sviluppo delle infezioni.
Su questo principio si basa la “batterioterapia” che sfrutta appunto la capacità dei microrganismi saprofiti di interferire con lo sviluppo di quelli patogeni.
Negli anni recenti la “batterioterapia” si è affermata quale valida terapia soprattutto in gastroenterologia (nel trattamento dei disturbi funzionali e nella prevenzione/terapia delle diarree da antibiotico o di altra genesi).
Il filone di cui ci occupiamo in questo contesto è quello della batterioterapia nella prevenzione delle infezioni O.R.L., con particolare riferimento all’area pediatrica e che rappresenta una vera innovazione. Si tratta di un’area di applicazione clinica di frontiera che apre scenari e prospettive stimolanti nell’ambito del trattamento delle infezioni respiratorie recidivanti del bambino.
Sono ben noti tutti i problemi relativi a tale situazione clinica: l’eccesso di antibioticoterapia e il carico di morbilità che in alcuni casi può interferire con il rendimento scolastico, la socializzazione e, talvolta, persino con l’accrescimento del bambino. Tutto questo contesto potrebbe essere rivoluzionato dall’avvento della batterioterapia che, nelle premesse e soprattutto nelle prospettive, potrebbe arrivare a modificare significativamente il profilo epidemiologico di un fenomeno complesso come le infezioni respiratorie recidivanti.
È un filone che parte da lontano: da alcune interessanti ricerche condotte in Svezia più di dieci anni fa.
Nel 2001 è apparso sul BMJ (BMJ 2001;322:1–4) il report di uno studio condotto dal gruppo del Dr. Roos, presso il Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Gothenburg, in Svezia. La ricerca prendeva le mosse dall’osservazione (comune del resto a tutti i pediatri e gli otorinolaringoiatri) che l’otite media acuta (OMA) nel bambino è un’infezione che spesso recidiva. La ricerca di Roos riportava un rischio del 35% di un secondo episodio di OMA entro 1 mese dal primo.
Il trial si prefiggeva lo scopo di verificare se la ricolonizzazione delle mucose rinofaringee con alfa-streptococchi, batteri saprofiti presenti nelle vie aeree, fosse in grado di prevenire la recidiva delle otiti. I ricercatori avevano, infatti, rilevato che nel rinofaringe dei bambini predisposti alle otiti medie recidivanti, questi batteri saprofiti erano presenti in numero significativamente ridotto rispetto alla norma.
Nel corso di un episodio di otite acuta, il Dr. Roos ha trattato i bambini suscettibili alla recidiva con la terapia antibiotica standard. Alcuni dei piccoli pazienti però, oltre all’antibatterico, hanno ricevuto anche un trattamento di 10 giorni con uno spray a base di alfa-streptococchi isolati dalle tube di Eustachio di bambini sani.
Il risultato dello studio è stato che il 42% dei bambini che avevano ricevuto lo spray a base di streptococchi è rimasto indenne da recidive dell’otite (al follow-up a tre mesi), contro appena il 22% di quelli non trattati con lo spray, a dimostrazione che la ricolonizzazione con gli alfa-streptococchi che inibiscono la crescita dei comuni patogeni riduce significativamente il tasso di recidiva dell’otite nei bambini suscettibili.
LO STREPTOCOCCUS SALIVARIUS 24SMB COME COLONIZZATORE ED INIBITORE DELL’ATTIVITÀ DEI PATOGENI DELLE ALTE VIE RESPIRATORIE
A partire da queste prime esperienze, diversi altri gruppi di ricerca hanno cercato di isolare i ceppi batterici più idonei a colonizzare le vie aeree dei bambini sani e ad agire come “probiotico” nell’accezione più moderna del termine, le cui caratteristiche essenziali sono:
● la “safety” (ovvero la sicurezza per l’ospite)
● la capacità di aderire alle cellule dell’epitelio respiratorio
● l’eccellente attività competitiva nei confronti dei principali ceppi patogeni locali, quali lo Streptococcus pneumoniae e Streptococcus pyogenes.
In questo ambito, il gruppo della Professoressa Stefani, Microbiologa dell’Università di Catania, ha intrapreso un lungo percorso di ricerca, culminato di recente con la pubblicazione dei risultati di uno studio [FEMS Immunol Med Microbiol 65 (2012) 23–31] su 13 ceppi selezionati di streptococchi alfa-emolitici isolati dal tampone naso-faringeo di 31 bambini sani. I 13 ceppi erano produttori di batteriocine ad attività inibente lo sviluppo di potenziali patogeni. Tra tutti i ceppi probiotici isolati, lo Streptococcus salivarius 24SMB (depositato con la sigla DSM23307) è stato selezionato come potenziale probiotico orale, grazie alla sua capacità di aderire alle cellule dell’epitelio respiratorio (Figura 1), alla sua attività anti-Streptococcus pneumoniae (tra i principali agenti eziologici delle infezioni respiratorie, responsabile di otiti medie, sinusiti e polmoniti), all’assenza di virulenza e di antibiotico-resistenza (safety).
Figura 1. |
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Alla luce dei promettenti risultati degli studi di microbiologia, la Professoressa Stefani, in collaborazione con il Dr. La Mantia, Primario O.R.L. dell’Ospedale di Acireale, ha condotto una sperimentazione clinica con l’obiettivo di valutare la sicurezza e la capacità dello Streptococcus salivarius 24SMB, di colonizzare il rinofaringe di soggetti sani, mediante l’utilizzo topico di un preparato contenente una sospensione batterica a base di Streptococcus salivarius 24SMB, somministrato sottoforma di spray nasale.
I risultati del suddetto studio, che sono stati pubblicati nella loro forma preliminare sulla rivista Rhinology e sono in corso di stampa su una rivista internazionale di settore O.R.L. in pediatria, confermano la sicurezza del prodotto in vivo e la capacità di una efficace colonizzazione del rinofaringe da parte dello Streptococcus salivarius 24SMB.
Questo ceppo, all’interno di un dispositivo medico, è oggetto di una sperimentazione clinica in uno studio randomizzato in doppio cieco per la prevenzione e/o trattamento dell’otite media ricorrente in età pediatrica, coordinato dalla Professoressa Susanna Esposito, presso L’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. I risultati dello studio saranno resi disponibili a breve per la classe medica.
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