L’associazione topica metronidazolo-clotrimazolo nella gestione ambulatoriale delle infezioni vaginali

Le infezioni vaginali sono tra le patologie di più comune riscontro nella pratica quotidiana del medico di medicina generale e del ginecologo. Le forme più frequenti sono rappresentate da vaginosi batterica (22%–50% delle donne sintomatiche), candidiasi vulvovaginale (17%–39% dei casi, sostenuta da Candida albicans) e tricomoniasi (4%–35% dei casi, sostenuta da Trichomonas vaginalis) (Figura 1).

Figura 1. I più comuni agenti eziologici di vaginiti infettive. A. Cellule epiteliali vaginali dai margini indistinti, oscurate da numerosissimi batteri attaccati alla superficie che conferiscono alle cellule un aspetto granulare (clue cells) in striscio a fresco; B. Candida spp. C. Trichomonas vaginalis.

 

Nella pratica comune il trattamento delle infezioni vaginali viene iniziato prima della conferma microbiologica (1). Tuttavia, sensibilità e specificità di sintomi e segni vaginali per l’identificazione dell’agente eziologico sono scarse; ad esempio, per quanto riguarda la candidiasi, la sensibilità dei classici sintomi vaginali quali prurito e perdite bianche dense è compresa tra il 41% e il 91% e la specificità tra il 47% e il 73% (2).

Per il medico è pertanto importante poter disporre di una strategia terapeutica che gli consenta di trattare efficacemente le forme di vaginite più comuni nella pratica ambulatoriale.

In considerazione delle recenti linee guida dei CDC (3), che raccomandano per le vaginosi batteriche e la tricomoniasi il trattamento (orale e topico) con metronidazolo (nitroimidazolico ad ampio spettro di azione antiprotozoaria e antimicrobica) e per la candidiasi vulvovaginale una terapia topica con antimicotici azolici come ad es. il clotrimazolo una valida strategia terapeutica è rappresentata dall’associazione per uso topico di metronidazolo e clotrimazolo (4).

Il razionale di tale associazione, disponibile in formulazione ovuli, crema e soluzione vaginale, è rappresentato dall’efficacia terapeutica su un ampio spettro di patogeni (batteri, miceti e protozoi), caratteristica particolarmente importante nel trattamento di infezioni miste, e dal sinergismo con potenziamento dell’efficacia terapeutica dei singoli componenti. L’utilizzo dell’associazione, inoltre, non modifica quantitativamente o qualitativamente il microbiota vaginale normale, essendo i due componenti inattivi sui lattobacilli, principale sistema di difesa contro le infezioni vaginali.

L’associazione topica consente un sollievo dei sintomi più rapido rispetto agli agenti orali (5). Ulteriori vantaggi dell’utilizzo dell’associazione includono l’abolizione o ritardo della comparsa dei fenomeni di resistenza spontanea di alcuni patogeni, la riduzione del rischio di attivazione della candidiasi dopo trattamento della vaginite batterica con solo antibiotico, la migliore tollerabilità e la minore frequenza di effetti indesiderati rispetto all’assunzione dei singoli principi attivi per via orale (5, 6).

La particolare tollerabilità ne consente l’impiego anche nel trattamento delle vaginiti della donna in gravidanza. A tale riguardo, in un recente studio su 2.829 gestanti non è stata osservata alcuna correlazione tra il trattamento con metronidazolo durante la gravidanza e parto pretermine, basso peso del neonato e anomalie congenite; inoltre, i risultati di un altro studio suggeriscono un ruolo protettivo del clotrimazolo nei confronti del rischio di parto pre-termine (5).

L’associazione metronidazolo-clotrimazolo è efficace non solo nella terapia dell’episodio acuto ma anche nella prevenzione delle vulvovaginiti ricorrenti da Candida, grazie all’effetto di inibizione dello switching fenotipico di Candida albicans. Tale efficacia è confermata dai risultati di uno studio condotto su 33 donne con vulvovaginite ricorrente da Candida, in cui il trattamento per 6 giorni con metronidazolo-clotrimazolo (ovuli e soluzione vaginale) ha ottenuto una netta riduzione o la risoluzione della sintomatologia in 27 pazienti (81,8%) (5).

 

Bibliografia

1. Del-Cura González I, et al. Patient preferences and treatment safety for uncomplicated vulvovaginal candidiasis in primary health care. BMC Public Health 2011, 11:63
2. Willett L, Centor R. Evaluating Vaginitis The Importance of Patient Factors. JGIMJ Gen Intern Med. 2005; 20(9): 871.
3. Frieden TR, Jaffe HW, Cono J. Sexually transmitted diseases treatment guidelines 2015. MMWR Recom Rep 2015; 64(3): 75-78
4. Neut C, Verrière F, Nelis HJ et al. Topical Treatment of Infectious Vaginitis: Effects of Antibiotic, Antifungal and Antiseptic Drugs on the Growth of Normal Vaginal Lactobacillus Strains. Open Journal of Obstetrics and Gynecology 2015; 5:173-180
5. Tavassoli K., Mattana P. L’attualità del trattamento topico delle infezioni vaginali con l’associazione metronidazolo-clotrimazolo. Minerva Ginecol 2013;65
6. Arisi E. Validità della associazione metronidazolo clotrimazolo nella pratica clinica quotidiana. Current Obstetrics and Gynaecology, Edizione Italiana 2005;14:92-6

 

 

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N. 12/2016 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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