Un’attuale, efficace gestione delle infezioni vaginali nella pratica ambulatoriale: l’associazione topica metronidazolo-clotrimazolo

Le infezioni vaginali, con sintomi quali perdite vaginali, prurito, bruciore, rappresentano una delle più comuni condizioni per le quali la donna richiede la consulenza medica (Figura 1).

Figura 1. I disturbi associati alle infezioni vaginali sono i più comuni disturbi per i quali la donna si rivolge al medico.

 

Generalmente, gli agenti eziologici sono batteri (vaginosi batterica), Candida albicans (candidiasi vulvovaginale) o Trichomonas vaginalis (tricomoniasi vaginale), sebbene nel 25% circa dei casi siano presenti sia batteri, sia Candida (forme miste) (1,2).

Il trattamento farmacologico delle infezioni vaginali sintomatiche, indicato per ridurre sia segni e sintomi, sia il rischio di acquisire infezioni più gravi (ad es. da C. trachomatis, N. gonorrhoeae, T. vaginalis, HIV, herpes simplex 2) o di sviluppo di possibili complicanze ginecologiche od ostetriche, in base alle linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) prevede differenti opzioni terapeutiche (3).

In particolare, i CDC raccomandano:

• nelle vaginosi batteriche il metronidazolo (per os o per uso topico) o la clindamicina (per uso topico);

• nella candidiasi vulvovaginale non complicata una terapia topica con antimicotici azolici, come ad es. il clotrimazolo, dotato di azione antimicotica ad ampio spettro, che consente di ottenere percentuali di guarigione clinica e micologica dell’80%-90%;

• nelle infezioni da T. vaginalis un regime terapeutico basato su derivati nitroimidazolici (metronidazolo o tinidazolo) (3).

Nella pratica clinica il trattamento delle infezioni vaginali viene iniziato prima della conferma microbiologica, sulla base di segni e sintomi che mostrano scarsa sensibilità e specificità per l’identificazione dell’agente eziologico (4).

Alla luce delle raccomandazioni dei CDC, l’associazione di metronidazolo (nitroimidazolico ad ampio spettro di azione antiprotozoaria e antimicrobica) e clotrimazolo (imidazolico ad ampio spettro di azione antimicotica, particolarmente efficace nel trattamento della candidiasi vulvovaginale) in formulazioni per uso topico (ovuli, crema e soluzione vaginale) offre una valida e ben tollerata strategia terapeutica delle forme di vaginite più comuni nella pratica ambulatoriale del ginecologo e del medico di medicina generale.

Tale associazione si dimostra efficace su un ampio spettro di patogeni (Trichomonas, Candida, batteri Gram-positivi e Gram-negativi anaerobi, bacilli sporigeni, Gardnerella vaginalis, Toxoplasma), caratteristica particolarmente utile se si considera la frequenza delle forme miste, che richiedono il trattamento contemporaneo con antimicrobici e antimicotici (1).

Metronidazolo e clotrimazolo in associazione per uso topico svolgono un’azione sinergica, che si traduce nel potenziamento dell’efficacia terapeutica di ciascun principio attivo e nella possibilità di minimizzare le resistenze spontanee di alcuni patogeni.

L’efficacia terapeutica dell’associazione è stata ampiamente dimostrata negli studi clinici. Per quanto riguarda in particolare i risultati terapeutici nel trattamento delle infezioni vaginali da candida, in un recente studio condotto su 33 donne con candidiasi vulvovaginale ricorrente, il trattamento della durata di 6 giorni con metronidazolo-clotrimazolo (ovuli e soluzione vaginale) ha ottenuto una netta riduzione o la risoluzione della sintomatologia in 27 pazienti (81,8%), con assenza di recidive nel follow-up a 6 mesi (5,6).

L’associazione dimostra, inoltre, una migliore tollerabilità e una riduzione degli effetti indesiderati in confronto al trattamento con ognuno dei componenti per via orale, caratteristica che ne consente l’impiego nelle vaginiti della donna in gravidanza. A tale riguardo, in un recente studio su 2.829 gestanti non è stata osservata alcuna correlazione tra il trattamento con metronidazolo durante la gravidanza e parto pretermine, basso peso del neonato e anomalie congenite, mentre i risultati di un altro studio suggeriscono un ruolo protettivo del clotrimazolo per quanto riguarda il rischio di parto pre-termine (5).

 

Bibliografia

1. Neut C, Verrière F, Nelis HJ et al. Topical Treatment of Infectious Vaginitis: Effects of Antibiotic, Antifungal and Antiseptic Drugs on the Growth of Normal Vaginal Lactobacillus Strains. Open Journal of Obstetrics and Gynecology 2015; 5:173-180
2. Mashburn J. Etiology, Diagnosis, and Management of Vaginitis. J Midwifery Womens Health 2006;51:423–430
3. Frieden TR, Jaffe HW, Cono J. MMWR Recom Rep 2015; 64(3): 75-78
4. Del-Cura González I, et al. Patient preferences and treatment safety for uncomplicated vulvovaginal candidiasis in primary health care. BMC Public Health 2011, 11:63
5.Tavassoli K., Mattana P. L’attualità del trattamento topico delle infezioni vaginali con l’associazione metronidazolo-clotrimazolo. MINERVA GINECOL 2013;65
6.Arisi E. Validità della associazione metronidazolo clotrimazolo nella pratica clinica quotidiana. Current Obstetrics and Gynaecology, Edizione Italiana 2005;14:92-6

 

 

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N. 07/2016 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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