Vaginiti infettive: una condizione benigna da non sottovalutare

Le infezioni vaginali, vaginosi batterica, candidosi vulvo-vaginale e tricomoniasi vaginale, rappresentano una delle patologie ginecologiche più frequenti (Figura 1) (1).

In particolare, le vaginiti batteriche rappresentano la più comune patologia del tratto genitale inferiore nelle donne in età fertile e la principale causa di perdite vaginali. Nella donna in gravidanza, la prevalenza di tale condizione è simile a quella osservata nella donna non gravida, con tassi compresi tra il 6% e il 32% (2).

Per quanto riguarda la candidosi vulvo-vaginale, il 75% delle donne nel corso della vita presenta almeno un episodio infettivo e, di queste, quasi il 50% presenterà una recidiva e il 5% svilupperà una forma ricorrente (3). La gravidanza favorisce l’infezione per l’aumento dei livelli di estrogeni circolanti e del contenuto di glicogeno ed altri substrati del metabolismo della candida. L’incidenza di colonizzazione dell’ambiente vaginale durante la gravidanza aumenta dal 10% del primo trimestre al 50% nel terzotrimestre, con un rischio di trasmissione al neonato del 40-80% (4).

La frequenza di tricomoniasi, una malattia sessualmente trasmessa varia da 4% al 35%, a seconda della popolazione.

Figura 1. I più comuni agenti eziologici di vaginiti infettive. a) Cellule epiteliali vaginali dai margini indistinti, oscurate da numerosissimi batteri attaccati alla superficie che conferiscono alle cellule un aspetto granulare (clue cells) in striscio a fresco; b) Candida species; c) Trichomonas vaginalis. (Tratta da ref.1)

 

Nonostante sia generalmente considerato un disturbo di scarsa rilevanza, la vaginite in realtà esercita un significativo impatto psicologico ed espone al rischio di complicanze ginecologiche ed ostetriche. Sintomi come prurito, bruciore, perdite vaginali più o meno maleodoranti, dolore durante i rapporti sessuali possono alterare significativamente la vita sociale, la vita di coppia e, in definitiva, ridurre la qualità di vita; inoltre, le recidive sono una costante causa di frustrazione per la donna (5,6).

Per quanto riguarda le possibili complicanze ginecologiche, la vaginosi batterica è stata associata a condizioni come endometrite, cervicite mucopurulenta, neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN), malattia infiammatoria pelvica, ad aumentato rischio di infezioni urinarie e di infezioni dopo procedure chirurgiche genitali, quali biopsia endometriale, isterectomia, isterosalpingografia, inserimento di IUD.

La vaginosi batterica in gravidanza influenza negativamente la prognosi della gravidanza. In particolare, l’infezione si è dimostrata responsabile di un aumento del rischio di aborto tardivo, rottura prematura delle membrane, parto pretermine, endometrite post parto cesareo, malattia infiammatoria pelvica post abortiva e, durante il terzo trimestre di gravidanza, è risultata associata ad un rischio di sviluppare un’endometrite puerperale dieci volte superiore a quello presentato dalle gravide sane (1).

Il ruolo causale della vaginite infettiva nel parto pretermine è indicato dalla maggiore frequenza di tutti i tipi di infezioni correlate a invasione ascendente dalla vagina (funisite, corioamnionite, sepsi neonatale, endometrite puerperale) nel neonato pretermine e dal più comune riscontro di alcuni componenti della flora vaginale nelle donne che sono andate incontro a parto pretermine o rottura prematura delle membrane (7).

Pertanto, impatto sulla qualità della vita e rischio di possibili complicanze sottolineano l’importanza della diagnosi e del trattamento delle vaginiti infettive e, nel caso esse si verifichino in gravidanza, di poter disporre di un trattamento sicuro anche per il feto.

 

Bibliografia

1. Tavassoli K, Mattana P, L’attualità del trattamento topico delle infezioni vaginali con l’associazione metronidazolo-clotrimazolo. MINERVA GINECOL 2013;65

2. Yudin MH, Money DM et al. SOGC Clinical Practice Guideline. Screening and Management of Bacterial Vaginosis in Pregnancy. J Obstet Gynaecol Can 2008;30(8):702–708

3. Patel DA, Gillespie B, Sobel JD et al.Risk factors for recurrent vulvo vaginal candidiasis in women receiving maintenance antifungal therapy: Results of a prospective cohort study. American Journal of Obstetrics and Gynecology 2004; 190:, 644-53

4. Roberts CL, Algert CS, Rickard KL et al. Treatment of vaginal candidiasis for the prevention of preterm birth: a systemati creview and meta-analysis. Systematic Reviews 2015; 4:31

5. Nyirjesy P, Peyton C, Weitz MV, Mathew L et al.Causes of chronic vaginitis: analysis of a prospective database of affected women. Obstet Gynecol 2006; 108(5):1185–91

6. Powell K.Vaginal thrush: quality of life and treatments. British Journal of Nursing 2010; 19 (17)

7. Gupta A, Garg P, Nigam S.Bacterial Vaginosis in Pregnancy (<28 Weeks) and its Effect on Pregnancy Outcome: A Study from a Western UP City. Indian Journal of Clinical Practice 2013; 23 (11)

 

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N. 9/2015 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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