Il fumo passivo, un rilevante fattore di rischio di Infezioni Respiratorie Ricorrenti in età pediatrica

Le Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR) in età pediatrica rappresentano un importante problema clinico. Le IRR, infatti, risultano la più comune causa di richiesta di visita pediatrica (1), in particolare quelle che interessano le alte vie respiratorie, mentre le infezioni delle basse vie respiratorie sono meno comuni (2).

Per soddisfare la definizione di IRR, il numero di episodi di infezione/anno deve essere pari ad almeno 8 nei bambini di età ≤3 anni e ad almeno 6 in quelli di età >3 anni (3). Nei Paesi industrializzati, sono stati identificati numerosi fattori di rischio di IRR pediatriche, tra i quali una precoce frequenza della scuola materna/nido, un numero elevato di conviventi, in particolare bambini, la riduzione dell’allattamento materno, il mancato rispetto del calendario vaccinale, stati di allergia/atopia, la stagionalità, l’inquinamento ambientale e l'esposizione al fumo passivo (4).

Quest’ultimo è, tra tali fattori di rischio, quello che negli ultimi anni ha attirato attenzione crescente, alla luce dei significativi progressi nel campo delle conoscenze scientifiche sui danni associati al fumo passivo.



Le Infezioni Respiratorie Ricorrenti in età pediatrica: un fattore di rischio per lo sviluppo di asma?

La rilevanza sanitaria e socio-economica delle Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR) del bambino, le patologie di più comune riscontro nella pratica pediatrica, è legata non solo alle manifestazioni dirette, quali ad es. otite, rinofaringite o le meno frequenti bronchiti asmatiformi e polmoniti, ma anche agli effetti a lungo termine che aumentano il rischio di wheezing ricorrente e asma (1).

Il ruolo delle infezioni respiratorie nello sviluppo e nella storia naturale dell’asma è da anni oggetto dell’attenzione di clinici e ricercatori. In particolare, è stato ipotizzato un significativo ruolo nella patogenesi dell’asma e/o delle riacutizzazioni asmatiche per virus respiratori e batteri atipici (Mycoplasma pneumoniae e/o Chlamydia pneumoniae) (2).

L’associazione epidemiologica dei virus con l’asma è confermata da varie osservazioni. Innanzitutto, una storia di wheezing associato a infezioni respiratorie virali nelle prime fasi della vita rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di asma in età successive (3).



 

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N.18/2014 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
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