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2. Cheratocongiuntivite
primaverile: la scala di Bonini
CAPITOLO Stefano Bonini
Professore Ordinario di Oftalmologia
Università di Roma Campus Bio-Medico
La cheratocongiuntivite primaverile, internazio- le forme cliniche presentano lo stesso quadro di
nalmente meglio conosciuta come Vernal kerato- gravità. Ci sono periodi di acuzie alternati a mesi di
conjunctivitis o VKC è una flogosi allergica della benessere, come è altrettanto possibile osservare
superficie oculare che colpisce la prima infanzia forme di infiammazione cronica poco responsive al
con un’età media di 11 anni e interessa più fre- trattamento farmacologico.
quentemente il sesso maschile. Nonostante, per I genitori, allarmati dalle condizioni del proprio fi-
definizione, la sintomatologia si accentui nel pe- glio, consultano numerosi specialisti cercando una
riodo primaverile, la VKC può presentarsi in forma soluzione definitiva al problema.
cronica in oltre il 20% dei casi e tanto più è lunga la È necessario pertanto comunicare ai genitori che
durata, tanto più intensa è l’infiammazione oculare, ci si trova di fronte ad una forma allergica cronica,
tanto più facilmente la malattia tende a cronicizza- che generalmente si risolve nel tempo, senza la-
re e ad essere sintomatica per tutto l’anno. Con lo sciare reliquati funzionali. Si cercherà pertanto non
sviluppo e la pubertà la VKC tende gradualmente di curare definitivamente la malattia (la cui eziolo-
a risolversi, senza lasciare reliquati nella maggior gia è multifattoriale) ma di migliorare e se possibi-
parte dei casi. le ridurre al minimo i sintomi nei periodi di acuzie.
Una delle principali caratteristiche della VKC è il Per evitare il ricorso da parte dell’oculista a cicli
suo andamento estremamente altalenante, anche ripetuti di terapie che risolvono solo temporanea-
nel periodo primaverile. È possibile infatti che in mente i sintomi, ed un uso inappropriato di steroi-
una singola giornata, un bambino alterni momenti di topici, gravati nel lungo termine da importanti
di maggiore benessere a momenti di intenso di- effetti collaterali (glaucoma da corticosteroide,
scomfort, con una sintomatologia acuta caratte- cataratta), è opportuno pensare ad una stadiazione
rizzata da fotofobia intensa e crisi di prurito, che della malattia già proposta alcuni anni fa e ad essa
portano il paziente a stropicciarsi gli occhi. Que- associare possibili rimedi terapeutici. Infine, un si-
sta caratteristica di alternanza e variabilità della stema di stadiazione comune consente di meglio
sintomatologia, associata ad una iperreattività a caratterizzare la malattia e parlare un linguaggio
stimoli non specifici e di natura non-allergica come comune tra specialisti.
il vento, la polvere, la luce ed altri fattori esterni, La VKC può manifestarsi in diverse fasi evolutive,
rendono spesso difficile modulare e/o consigliare schematizzate nella Figura 1.
una terapia per lunghi periodi. Il grado 0 si identifica in una forma di VKC che
Il trattamento della VKC dovrebbe essere quindi appare generalmente in periodi non stagionali (Di-
personalizzato per ogni singolo paziente in base cembre - Gennaio) con assenza di sintomatologia e
alle condizioni cliniche giornaliere o stagionali, di segni clinici. L’occhio non è arrossato e spesso
tenendo in considerazione i segni clinici più gravi non è necessario alcun trattamento.
come l’interessamento corneale. Inoltre, non tutte Il grado 1 si identifica in una forma lieve inter-
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